Non è infrequente, anche tra le persone più giovani, ritrovarsi a pensare a come si vorrebbero veder distribuiti i propri bene, dopo la propria dipartita. Il testamento è l'unico documento che può concretizzare i desiderata di chi lo redige, a dispetto di quanto dispone la normativa vigente. Ma come è possibile farlo, e quanto costa?
Cos'è il testamento
Il testamento è un atto revocabile attraverso il quale è possibile decidere come disporre dei propri beni a seguito della propria morte. La caratteristica della revocabilità è essenziale perché, come dice la parola stessa, consente al testatore (colui che redige il proprio testamento) di cambiare idea in qualunque momento della propria vita e di redigere un nuovo testamento più o meno diverso dal precedente o dai precedenti.
Quando conviene fare testamento
Il testamento può essere una risorsa molto utile per chi non desidera che i propri beni vengano trasmessi per successione legittima o per "semplificare" i passaggi generazionali. In quest'ultimo caso, si pensi ad esempio ad un nonno che voglia trasferire direttamente i propri beni ai nipoti. Nel primo caso, invece, tanto per elencare qualche possibilità, si può pensare a quelle coppie di coniugi senza figli che vogliono lasciare l’intero patrimonio al coniuge superstite impedendo il subentro per legge di genitori o fratelli e sorelle o, al contrario, che vogliano escludere il coniuge a beneficio dei parenti in linea retta.
Diversi tipi di testamento
Il nostro ordinamento prevede diversi tipi di testamento, ciascuno con specifici pro e contro, che in prima istanza si distinguono tra olografi (sostanzialmente privati) e testamenti depositati presso un notaio. In questo secondo caso il testamento può essere pubblico o segreto. In entrambi i casi, sarebbe bene dedicare tempo ed attenzione alla redazione del documento che diverrà ufficiale solo dal momento della propria morte e che, se mal composto, può essere facilmente impugnato dagli eredi. Vediamo nello specifico le caratteristiche dei diversi tipi.
Olografo
Con la dicitura "testamento olografo" si intende quello semplicemente redatto di proprio pugno su un foglio di carta. Perché sia valido, pertanto, non è possibile avvalersi né della collaborazione di un'altra persona, né di strumenti di scrittura come un pc o una macchina da scrivere per poi sottoscriverlo. Oltre alla propria firma, l'olografo richiede necessariamente la data di sottoscrizione.
In questo caso non serve (è anzi sconsigliata) la presenza di testimoni, mentre è raccomandabile conservare il testamento in una busta chiusa, possibilmente riportante una firma o un sigillo sul bordo di chiusura, per garantire l'inviolabilità del contenuto.
Il documento può essere conservato in un luogo sicuro o affidato a persona di fiducia. In alternativa, si può anche chiedere il deposito presso un Notaio.
Pubblico
Il testamento pubblico è il documento testamentario, relativo alla disposizione dei beni dopo la propria morte, che viene ricevuto da un notaio alla presenza di due testimoni. Il Notaio assegna un numero di repertorio al testamento e lo conserva garantendone la riservatezza, pertanto non può produrne copie se non su richiesta dello stesso testatore. Il testamento pubblico viene reso noto dal Notaio, e dunque "pubblico" nel senso stretto del termine, dopo la morte del testatore attraverso la redazione di un verbale di registrazione.
Il testamento pubblico può essere aperto subito dopo la morte del testatore, non appena sia rilasciabile, dal Comune presso il quale è avvenuto il decesso, l’estratto del certificato di morte, documento per il quale potrebbe doversi attendere qualche settimana.
Quando non è valido
Un testamento può essere nullo o annullabile. Solo quello olografo può essere nullo e questa possibilità si concretizza se non vengono soddisfatte le tre condizioni che abbiamo visto in precedenza: 1) che sia scritto di pugno dal testatore, 2) che sia scritto in autonomia e nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali e 3) che sia datato e firmato. Basta che manchi anche solo una delle tre condizioni perché il testamento olografo sia nullo. L'unico "vizio" che renderebbe nullo il testamento pubblico è l'assenza delle dichiarazioni del testatore da parte del notaio, o la sottoscrizione dell’uno o dell’altro.
Se nel primo caso non vi è limite di tempo per "denunciare" la nullità dell'atto, nel secondo caso invece gli eventuali eredi, che si dovessero sentire lesi nei propri diritti, hanno a disposizione solo cinque anni per impugnarlo.
Il testamento è annullabile quando, ancorché formalmente valido, sia possibile provare l’incapacità di intendere del testatore al momento della sottoscrizione e/o la mancata approvazione da parte egli eredi. In questo caso il testamento deve essere impugnato di fronte ad una corte, chiamata ad esprimere un giudizio sullo stesso, chiamando in causa tutti gli eredi e gli aventi diritto.
Quanto costa il testamento dal notaio
Il costo di un testamento dal Notaio varia a seconda della forma prescelta dal testatore e al tipo di consulenza richiesta al Notaio. Se desideri maggiori informazioni, o un preventivo, non esitare a contattarci telefonicamente o compilando l'apposito modulo, raggiungibile da questo link.