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Possibile importante cambio di passo nel regime della donazione di immobili. La nuova Legge di Bilancio, infatti, potrebbe rendere vendibili in maniera più semplice gli immobili ricevuti sotto forma di donazione, che invece oggi, con le regole attuali, sono difficilmente vendibili senza la stipula di un’assicurazione.

Le norme attualmente vigenti, infatti, riconoscono il diritto agli eredi del donante (in caso di lesione della quota legittima) di chiedere la restituzione dell’immobile entro i vent’anni dalla successione del defunto che ha donato il bene. Questo vuol dire che, se nel frattempo l’immobile donato fosse stato venduto, l’ignaro acquirente potrebbe sentirsi chiedere di restituirlo.

È evidente che, per tale ragione, un immobile proveniente da una donazione non è particolarmente appetibile, in particolar modo se l’acquirente ha bisogno di un mutuo: la possibile richiesta di restituzione nel ventennio, infatti, renderebbe inefficace l’ipoteca ed è per questo che le Banche tendono a non concedere il finanziamento o a concederlo solo a seguito della stipula di un’assicurazione specifica che tutela dal rischio di un’azione da parte degli eredi legittimari.

DONAZIONE DI IMMOBILI, LE MODIFICHE PROPOSTE

Se il testo della nuova Legge di Bilancio verrà approvato, la normativa in merito verrebbe modificata in modo che gli eredi potranno sempre intervenire ove fosse stata lesa la legittima quota di eredità ma, invece di rivalersi sull’acquirente dell’immobile donato, potranno esclusivamente chiedere a chi ha ricevuto la donazione (e ha successivamente disposto dei beni) il controvalore economico del bene ricevuto.

Questa modifica tutelerebbe così non solo l’acquirente di un bene proveniente da una donazione, ma permetterebbe che l’eventuale ipoteca accesa a garanzia del mutuo rimanesse efficace, rendendo gli istituti di credito meno reticenti a concedere finanziamenti su questo tipo di beni.

La modifica proposta non è esente da osservazioni critiche. Secondo una di queste, la modifica introdotta dalla Legge di Bilancio rischierebbe di intaccare i diritti degli eredi in maniera anche significativa in funzione dei singoli casi. Se, ad esempio, un vedovo con figli effettuasse una corposa donazione dei suoi beni immobili a un estraneo che, una volta venduti gli immobili e incassato il corrispettivo, decidesse di trasferirsi in un'altra Nazione, oggi i figli del vedovo potrebbero agire nei confronti nel terzo compratore, che, se assicurato, non perderebbe la casa né subirebbe un danno monetario; con le nuove norme, invece, gli eredi potrebbero esclusivamente chiedere il rimborso del valore di quella casa al soggetto che l’ha ricevuta in dono e che, se espatriato, potrebbe risultare irreperibile o, se rintracciato, nullatenente. In quel caso agli eredi lesi nella legittima quota di eredità spettante, con le modifiche proposte rimarrebbe un mero diritto di credito.

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